Valsesia soldout: il segno forte di un tempo moderno

Valsesia soldout: il segno forte di un tempo moderno

Valsesia soldout? Lo dicono i dati e lo confermano per i prossimi tre mesi, quindi (si presume) per l’intera stagione sciistica. E’ qualcosa su cui ragionare, ancor più rispetto a quanto emerse lo scorso 11 dicembre in cui si celebrò la Giornata Internazionale della Montagna, istituita dall’ONU giusto circa vent’anni fa, quando si discuteva su quanto cara fosse diventata la settimana bianca per le famiglie italiane. Dove sta la verità quindi se poi le strutture e le piste sono tutte prenotate? Sta nel mezzo, e cioè nel fatto che l’Italia sempre più si sta dividendo tra chi può e chi non può. Vediamo più nel dettaglio questo ragionamento.

Valsesia soldout, i rincari

Fa ancora più scalpore questo fatto alla luce delle dichiarazioni delle associazioni dei consumatori che dichiararono che molte famiglie non si sarebbero potute permettere la neve a causa del caro skipass. E’ oggettivo che, rispetto agli scorsi anni, tutto è vertiginosamente aumentato perché lo stesso sparare la neve artificiale costa di più e perché mantenere gli impianti è un salasso. E allora pone un quesito il blog di settore Neve-mania:

“Ma che fine hanno fatto i famosi aiuti alle imprese per pagare le bollette? Ammonta a oltre 200 milioni la somma dei contributi del FONSMIT (il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane) che – stando all’ultimo comunicato del Ministro per gli Affari regionali e Autonomie Roberto Calderoli – si vuole persino raddoppiare per l’anno a venire.

Qualche conto non torna. Soprattutto per quelle coppie che, benché lavoratrici, vorrebbero portare i figli a sciare ma per cui la spesa è diventata un extra non più sostenibile. Un’attività certamente non obbligatoria né vitale ma che fino a poco tempo fa è sempre stata alla portata del cosiddetto ceto medio. Oggi rischia di non essere più così. “

 

Valsesia soldout, le disparità

Un successo che nasconde quindi un aumento delle disparità? Molto faranno le politiche del Governo attuale perché questi sono i conti alla mano:

“Per rendere l’idea di cosa significhi passare 4 giorni sulle vette facciamo un esempio concreto: prendiamo una famiglia di 4 persone – due adulti e due bambini, di 5 e 10 anni. Proviamo a essere ancora più precisi: località Aprica, provincia di Sondrio, Lombardia. Quattro giorni di noleggio sci vengono a costare 150 euro, il maestro (per 4 lezioni rigorosamente in collettiva) 300 euro, 296 euro skipass per i bimbi più i passaggi in seggiovia di andata e ritorno per i genitori che, per non far lievitare ulteriormente il prezzo, si guardano bene dallo sciare. Totalone finale 746 euro a cui bisogna aggiungere vitto, alloggio, benzina e autostrada.”

Considerando che uno stipendio medio in Italia è di 1500 euro al mese, la Valsesia soldout dimostra che c’è da fotografare meglio la ricchezza di questo paese. Per chi comunque adesso può, godetevi la montagna ma fatelo in sicurezza.

 

I nuovi strumenti di MountaiNow

In questo vi supportiamo noi con la nostra app e le sue aggiunte di molte nuove caratteristiche tra cui queste principali.

Altezza della neve

E’ una nuova icona è disponibile per condividere l’altezza della neve. Facilmente misurabile con una classica sonda da sci alpinismo, la condivisione di questa osservazione fornisce informazioni in tempo reale sulla quantità di neve e contribuisce direttamente alla ricerca sul clima, soprattutto se essa viene fatta sui ghiacciai.

Nuovi livelli di mappa

Si tratta di un insieme di itinerari per lo sci alpinismo, il trekking o il mountain bike. Possono anche essere proiettati dal vivo durante la registrazione di una traccia GPS.

Dati fotografici

Una volta che siete a casa, le foto possono essere condivise in un attimo. Non c’è bisogno di inserire la data o il luogo manualmente, l’applicazione lo fa per voi.

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