Cordata giapponese su un picco vergine in Nepal, ecco le informazioni

Cordata giapponese su un picco vergine in Nepal, ecco le informazioni

Cordata giapponese su un picco vergine in Nepal? Tutto vero. I giapponesi Hidesuke Taneishi e Daiki Yamamoto hanno provato la scalata della parete Nord del vergine Pholesobi Peak, nella regione del Kangchenjunga, presso il Nepal orientale. Stando a quanto riportato dai media, si tratta di una cima alta 6554 metri che però resta non scalata. Infatti, gli alpinisti giapponesi hanno mollato intorno ai 6200 metri per via di alcuni problemi di salute di Yamamoto. Ecco come sono andate le cose.

Cordata giapponese su un picco vergine in Nepal, le dichiarazioni

Se il tentativo non è andato a buon fine, resta la voglia di ritentare l’impresa. Ecco cos’ha testualmente detto Taneishi:

“È un peccato, perché ci siamo divertiti molto ad arrampicare su pendenze elevate, che mi hanno ricordato dell’Alaska. Tornerò l’anno prossimo con Yamamoto.”

Il socio, invece, ha raccontato una delusione, almeno in apparenza, più cocente:

“Montagne meravigliose, partner nepalesi, giornate divertenti. Al contrario, trovarsi ricoverati in ospedale è una tristezza indescrivibile.”

Sempre lui, sulla descrizione del versante Nord della montagna, parla così di come una parete di 1400 metri diventi sempre più ripida fino in cima:

“Sono stato felice di aver potuto effettuare la discesa in sicurezza, anche se mi rammarico molto di non essere stato in grado di salire in vetta. Voglio tornare su questa montagna, ma prima devo rimettermi in forma.”

Cordata giapponese su un picco vergine in Nepal, altre avventure nel paese

Se quest’avventura è andata male, gli esperti fanno notare che questa zona sia molta scelta dai giapponesi in questa stagione autunnale. Per esempio, lo scorso weekend Takahiro Kaneko, Saki Terada, e Takahiro Ishikawa hanno provato a scalare lo Sharpu VI, ma si sono dovuti ritirare per via di una sezione che non sono riusciti a superare a 6000 metri di quota. La scelta, a quel punto, è stata di ripiegare sullo Tha Nagphu (5980 m), un picco secondario della zona. Non solo.

Qualche giorno prima, un’altra cordata giapponese guidata da Kazuaki Amano aveva provato a scalare l’Anidesh Chuli (di 6960 metri). Anche per loro fumata nera, così commentata dallo stesso Amano:

“Montagna molto bella, ma più difficile di quanto pensassi.”

Se siete curiosi, vivetela ma sempre all’insegna della sicurezza.

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