Giovani europei e cambiamenti climatici: ecco quale legame c’è

Giovani europei e cambiamenti climatici: ecco quale legame c’è

Il futuro è già qua. I giovani europei e i cambiamenti climatici, infatti, danzano insieme un valzer preoccupante ma anche consapevole che, con la giusta mentalità, le cose possano migliorare sempre di più. Talmente saldo è questo “ballo” che una recentissima ricerca ha scoperto che i ragazzi sono più preoccupati dal degrado ambientale e dai cambiamenti climatici che dalla diffusione di malattie infettive (36%). E sono disposti a cambiare e consolidare le proprie abitudini di vita in funzione della difesa dell’ambiente e del contrasto al cambiamento climatico, tanto che il 75% di coloro che hanno tra i 15 e i 35 anni di età sono molto o mediamente motivati a vivere in modo sostenibile. Questi dati emergono dall’indagine condotta in 23 Paesi europei da Ipsos per #ClimateOfChange, la campagna di comunicazione europea guidata da WeWorld, che mira a coinvolgere i giovani per informarli sul nesso tra cambiamenti climatici e migrazioni, creando un movimento pronto non solo a mutare il proprio stile di vita, ma anche a supportare la giustizia climatica globale. Un’indagine in concomitanza con la Giornata mondiale dell’ambiente che si festeggia il 5 giugno. Il degrado ambientale e i cambiamenti climatici sono indicati tra i problemi più gravi che il mondo deve affrontare, dal 44 e dal 46% degli under 35, percentuali superiori a quel 36% che esprime maggiore preoccupazione per la diffusione di malattie infettive.

Le buone pratiche per salvaguardare l’ambiente

Dall’indagine sul rapporto tra giovani europei e i cambiamenti climatici emergono le abitudini green dei giovani che, in sintesi, sono buone pratiche tra cui:

  • differenziare i rifiuti per il riciclo (79%)
  • cercare di risparmiare energia a casa (78%)
  • non sprecare i rifiuti alimentari (80%).
Il connubio tra giovani europei e i cambiamenti climatici si vede anche a tavola. A livello generale, infatti, nell’85% dei casi i giovani hanno una dieta con carne e pesce, a fronte di un 6% di vegetariani e di un 5% di pescetariani (che mangiano pesce, ma non carne).Una percentuale pari a un terzo (31%) evita di comprare spesso nuove cose, il 37% acquista prodotti del commercio equo e solidale e alimenti biologici.

Le abitudini di consumo sostenibili

I giovani europei sui cambiamenti climatici dicono la loro anche circa le abitudini di consumo:

In nome della difesa dell’ambiente e nella consapevolezza che le problematiche connesse ai cambiamenti climatici abbiano riflessi socio economici quali le migrazioni e le migrazioni climatiche. I giovani sono anche pronti ad azioni incisive: è frequente il voto per politici che danno la priorità alla risoluzione di queste problematiche, intercettando il 25% della platea degli under 35, e il 20% ha boicottato dei prodotti commerciali come forma di protesta.

Netta la posizione dei giovani italiani:

Più di otto su dieci (81%) ritiene che le nostre abitudini di consumo non siano sostenibili se si intende preservare l’ambiente. La percentuale di chi è molto motivato a vivere in modo sostenibile è più elevata tra le giovani donne rispetto agli uomini (22% vs. 15%), tra le persone con un livello elevato di istruzione rispetto a quelle con un livello di istruzione minore (21% vs. 11%), tra coloro che vivono nelle aree urbane rispetto a quelli che vivono nelle aree rurali (20% vs. 16%), e tra quelli che hanno votato di recente alle elezioni rispetto a quelli che non lo hanno fatto (21% vs. 11%, escludendo quelli che erano troppo giovani per votare). I giovani europei dell’Europa meridionale sono più spesso molto motivati (il 23% rispetto al 17% dei giovani dell’Europa Occidentale e dell’Europa dell’Est).

Il problema del cambiamento climatico

Ecco perché i giovani europei che sono più orientati a vivere in modo sostenibile ritengono i cambiamenti climatici come uno dei problemi più gravi che il mondo deve affrontare, raggiungendo una percentuale altissima pari al 60%. Nell’insieme, il 55% degli intervistati concorda col fatto che le persone debbano avere la possibilità di migrare per sfuggire a condizioni meteorologiche estreme e cambiamenti ambientali.

La metà dei giovani europei (50%), infine, è anche d’accordo sul fatto che i migranti climatici debbano godere della stessa protezione legale accordata alle persone che fuggono da guerre o persecuzioni.

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Si tratta di un insieme di itinerari per lo sci alpinismo, il trekking o il mountain bike. Possono anche essere proiettati dal vivo durante la registrazione di una traccia GPS.

Dati fotografici

Una volta che siete a casa, le foto possono essere condivise in un attimo. Non c’è bisogno di inserire la data o il luogo manualmente, l’applicazione lo fa per voi.

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Se tornare in montagna sarà una realtà piacevole non dobbiamo mai dimenticarne la sicurezza. Ecco perché abbiamo aggiunto molte nuove caratteristiche tra cui queste principali.

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Una volta che siete a casa, le foto possono essere condivise in un attimo. Non c’è bisogno di inserire la data o il luogo manualmente, l’applicazione lo fa per voi.

Non solo! Se questo item “giovani europei e cambiamenti climatici” v’incuriosisce, partecipate alla campagna di osservazioni quest’estate: puoi aiutare la ricerca sui cambiamenti climatici. Come? Vi basteranno pochi click passeggiando o da casa. LEGGETE MEGLIO QUA

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