Parco Nazionale del Pollino: ecco i faggi più antichi d’Europa

Parco Nazionale del Pollino: ecco i faggi più antichi d’Europa

Parco Nazionale del Pollino? Tra le possibili mete turistiche estive per gli amanti della montagna questa è meno nota ma merita la tua attenzione. Perché? Nel cuore della Calabria potrai vedere i faggi più antichi d’Europa. Nello specifico, si tratta di due esemplari di 620 anni scoperti grazie ad una ricerca scientifica con il metodo dendrocronologico, ovvero tramite la misurazione degli anelli di accrescimento.

Se d’estate preferisci andare lontano dal mare e dalle spiagge affollate, qua stai al sicuro. L’ombra di questo parco naturale calabrese è unica e il confronto con la la Natura Selvaggia è unico. Rispetto a località esotiche è più vicino e, soprattutto, ha minori pericoli mortali. Orsi polari e serpenti velenosi qua non ce ne sono. Ma c’è dell’altro che vale la pena visitare.
Vediamo di cosa si tratta.

Quello che quest’anno rende meta ambita il Parco Nazionale del Pollino è stata la scoperta dei due faggi più antichi di tutta Europa. Gli scienziati li hanno chiamati Michele e Norman. Perché? Nomi che rispettivamente appartengono al botanico Michele Tenore e al viaggiatore e scrittore britannico Norman Douglas, entrambi appassionati delle foreste del Pollino, di cui descrissero le meraviglie naturali.

La notizia

Grazie ai due faggi plurisecolari, alla naturalità e ai suoi caratteri ecologici, la faggeta del Pollinello è entrata a far parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco. Non solo le due “star” però. Camminando incontrerai molti alberi che nascono e muoiono secondo un ciclo naturale, cosa alquanto rara nelle foreste di oggi, dove l’intervento umano è la norma (e la fine).

Il lavoro

Dietro al successo delParco Nazionale del Pollino c’è il lavoro del team di studiosi che hanno pubblicato su Ecology la ricerca “Lessons from the wild: slow but increasing long‐term growth allows for maximum longevity in European beech”. Tra di loro si annoverano:

  • Gianluca Piovesan;
  • Franco Biondi;
  • Michele Baliva;
  • Giuseppe De Vivo;
  • Vittoria Marchianò;
  • Aldo Schettino;
  • Alfredo Di Filippo.

La scoperta

I ricercatori hanno compreso che la longevità dei due faggi del Parco Nazionale del Pollino dipenderebbe da una crescita lenta delle piante che aumenta man mano nei secoli. Nei primi anni la crescita è molto ridotta, soprattutto per via del clima estremo, e poi si espandono rimanendo, però, mediamente più piccoli degli altri alberi.

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