Siccità in montagna: un’analisi approfondita del tema

Siccità in montagna: un’analisi approfondita del tema

Siccità in montagna? Con la primavera ormai esplosa, la neve dovrebbe cominciare a sciogliersi, alleggerendo la siccità che grava anche quest’anno sui fiumi e laghi italiani. Ma quale neve? Da uno studio di Fondazione Cima – Centro Internazionale di Monitoraggio Ambientale, infatti, sulle montagne italiane viene registrato appena un terzo della neve rispetto alle medie degli ultimi dodici anni, nonostante le ultime nevicate. La conseguenza più ovvia è che andremo verso un’estate da incubo, forse peggiore di quella dell’anno precedente che, comunque, ha causato 6 miliardi di danni all’agricoltura italiana e un forte aumento dei prezzi all’origine. Vediamo più nel dettaglio questo problema.

Siccità in montagna, le dichiarazioni

Il Presidente della Fondazione Luca Ferraris in merito si esprime così:

“All’inizio di marzo si raggiunge il massimo dell’accumulo e sulle montagne italiane di solito sono immagazzinati 10-13 miliardi di metri cubi d’acqua sotto forma di neve, ma quest’anno siamo a meno di 4 miliardi. Ne manca il 63% rispetto alle medie stagionali, una situazione peggiore rispetto allo scorso anno, quando nello stesso momento ne avevamo 6 miliardi. In pratica, i nostri principali serbatoi sono quasi vuoti, proprio alla vigilia della stagione in cui l’acqua serve di più. Mi chiedo perché il rischio di restare a corto di gas abbia destato tanto allarme in autunno, mentre il rischio di restare senz’acqua, che ormai è una certezza, desti così poca preoccupazione.”

Non solo. L’emergenza idrica risulta ancora più preoccupante se si considera il fatto che si aggrava di anno in anno come spiega sempre Ferraris:

“Siamo in una tempesta perfetta: abbiamo sempre meno acqua a fronte di temperature sempre più elevate che ne richiederanno ancora di più. E’ chiaro che la crisi è destinata ad aggravarsi nei Paesi del Mediterraneo, definito un hot spot dell’emergenza climatica negli studi dell’Ipcc. Sollecito una presa di coscienza e l’impostazione di una strategia di adattamento al clima che cambia rapidamente. n anno caldo e secco come il 2022, ad esempio, ha visto il 50% in meno di neve, ma quasi il 50% in più di fabbisogno idrico per l’irrigazione.”

I danni della siccità in montagna non sono solo per l’agricoltura ma anche per la produzione elettrica che l’anno scorso ha prodotto oltre un terzo di meno rispetto all’anno precedente. Sempre con questi cambiamenti climatici negli occhi, non dimenticatevi di godervi le vostre escursioni, sempre in sicurezza.

 I nuovi strumenti di MountaiNow

In questo vi supportiamo anche noi con la nostra app e le sue aggiunte di molte nuove caratteristiche tra cui queste principali.

Altezza della neve

E’ una nuova icona è disponibile per condividere l’altezza della neve. Facilmente misurabile con una classica sonda da sci alpinismo, la condivisione di questa osservazione fornisce informazioni in tempo reale sulla quantità di neve e contribuisce direttamente alla ricerca sul clima, soprattutto se essa viene fatta sui ghiacciai.

Nuovi livelli di mappa

Si tratta di un insieme di itinerari per lo sci alpinismo, il trekking o il mountain bike. Possono anche essere proiettati dal vivo durante la registrazione di una traccia GPS.

Dati fotografici

Una volta che siete a casa, le foto possono essere condivise in un attimo. Non c’è bisogno di inserire la data o il luogo manualmente, l’applicazione lo fa per voi.

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