Curiosità sulla montagna: ecco 3 cose che non sapevi

Curiosità sulla montagna: ecco 3 cose che non sapevi

Curiosità sulla montagna? Di domande sulle caratteristiche delle montagne ce ne sarebbero tante. Qual è la montagna più alta della Terra? Come si misura al centimetro l’altezza delle cime più sviluppate? Perché i fiori che crescono in questi luoghi sono più vistosi di quelli di pianura? Si potrebbe andare avanti per ore (e righe).

La buona notizia è che, se sei così appassionati di montagna al punto da voler sapere tutto, è arrivato per te Jacopo Pasotti, geologo e giornalista scientifico, che ha pubblicato un libro intitolato “La scienza in vetta” che dà seguito a molti di questi quesiti.

Siccome, e lo diciamo spesso, il miglior equipaggiamento per escursioni è la conoscenza, ti sveliamo qualche anticipazione di questo lavoro che dovresti leggere. Buona scoperta.

Curiosità sulla montagna? Sono racchiuse nel libro”La scienza in vetta, edito da Codice Edizioni e scritto dall’addetto ai lavori (fa il geologo) Jacopo Pasotti.

Per capire quanto “mito” sfata spiegandone l’origine scientifica, ti proponiamo 3 esempi. Ecco 3 cose da sapere sulla montagna.

La salubrità dell’aria dei boschi

Questa curiosità sulla montagna è legata alla moda crescente del rimettersi in forma con lo shinrin-yoku, cioè, letteralmente, con un bagno d’aria nel bosco. E’ una pratica nipponica che dichiara terapeutica passeggiare in mezzo ai boschi. E’ vero? La cosa ha basi scientifiche?

Sì, secondo gli esperti, perché l’aria che avvolge gli alberi è densa di molecole volatili attive sull’organismo. Sostanze come il pinene che si diffondono dalle conifere o come il limonene, che, oltre sulla psiche e sui livelli di stress, agiscono di peso sulla fisiologia umana.

La stabilità degli stambecchi

Perché uno stambecco non cade dalle rocce? Perché, nel suo DNA, è scritto che possieda:

  • zampe corte e robuste;
  • muscolatura massiccia;
  • estremo controllo dei movimenti;
  • baricentro basso;
  • zoccoli strutturati come delle vere e proprie scarpette da arrampicata, per aggrapparsi alle rocce.

Si tratta di animali che hanno una corporature levigata dall’evoluzione di secoli sul percorrere le pareti verticali  come ben si vede nel video sottostante.

Presenza di ricci di mare a Cortina

Più o meno 230 milioni di anni fa, le falesie delle nostre Dolomiti erano nientemeno che fondali marini, in particolare barriere coralline, di quell’enorme distesa d’acqua che era Tetide.

Le forme di vita che le popolavano, e in particolare le loro parti solide, nel corso degli anni si sono trasformate in fossili, emersi poi in superficie solo in seguito al sollevamento della catena montuosa delle Alpi e all’erosione degli strati superficiali delle rocce. È per questo che oggi, anche a quota 2mila metri, continuiamo a trovare reperti di ricci marini, molluschi e spugne vissuti in ere lontanissime.

 

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